5 Leggende umbre
Da raccontare ai Bambini
L’Umbria è una regione antica, ricca di miti e leggende bellissime da raccontare sia agli adulti che ai bambini. Non si può appprezzare pienamente un luogo senza sapere cosa si nasconde dietro quello specchio d’acqua o sulle pareti di quella roccia o sulla cima di una montagna. Non solo geografia e storia, dunque, ma anche tante storie fantastiche che lasceranno gli ascoltatori con una conoscenza in più del territorio.
L’articolo fa parte progetto in collaborazione con il sito BAMBINI GIRAMONDO #umbriagiramondo che mira a far conoscere meglio la nostra bellissima regione! Segui @umbriabimbo e @bambinigiramondo su instagram per vedere i contenuti interattivi creati sulla piattaforma social!
Il nostro intento è di portarti in giro per l’Umbria e farti scoprire curiosità, storie e aneddoti poco conosciuti. In fondo l’unico modo di visitare veramente un luogo è farlo mano nella mano di un local e qui siamo in 2!
In questa seconda uscita troverai le 5 Leggende Umbre da raccontare ai bambini. Iniziamo…
1. LA LEGGENDA DI AGILLA E TRASIMENO – Lago Trasimeno
La leggenda di Agilla e Trasimeno si svolge sulle sponde del Lago più famoso della Regione Umbria raccontando l’amore tra una ninfa e un principe. La ninfa Agilla si innamorò del principe Trasimeno, figlio del re etrusco Tirreno e per attirarlo a sè iniziò a cantare e lui in barca andò verso il centro del lago, vicino all’Isola Polvese, lì si
innamorarono e poco dopo si sposarono. Il giorno dopo il matrimonio Trasimeno uscì per fare un bagno ma non riemerse più. Agilla lo cercò invano per tutta la vita.
Si dice che, quando si sente il fruscio del vento tra le foglie degli alberi del Lago Trasimeno, sia la Ninfa che piange e si dispera e che quando un’onda muove una barca tanto da farla quasi rovesciare sia sempre lei che controlla se il suo principe è lì dentro.
Se vi trovate in Umbria con i bambini il modo migliore di raccontargli la leggenda è quello di attraversare il lago con il traghetto e raggiungere le isole, ripercorrendo alcune delle tappe di questo eterno amore.
Video di Chiara Vestri – FB @chiara.vestri
2. LA LEGGENDA DI NERA E VELINO – Cascate delle Marmore
Uno Gnefro (un piccolo folletto) raccontò a dei viandanti la storia dell’origine delle Cascate delle Marmore: la leggenda narra di un amore impossibile tra una Ninfa di nome Nera e un giovane Pastore di nome Velino. Giunone saputo del loro amore si infuriò, perchè era proibito qualsiasi rapporto tra gli uomini e gli dei, e trasformò la Ninfa in un fiume. Velino non trovando più la sua amata ne chiese le sorti ad una Sibilla ed ella gli narrò l’accaduto. Il Pastore in preda al dolore si getto dalla rupe delle Marmore e Giove, avendo pietà di lui e per evitargli morte certa, durante il volo lo trasformò in acqua, così da salvarsi e ricongiungersi con il fiume Nera per l’eternità.
3. LA COSTOLA DEL DRAGO – Città di Castello
Dopo l’editto dell’imperatore Diocleziano i soldati romani non poterono più praticare il cristianesimo e molti furono costretti all’esilio. Per questo motivo San Crescentino nel 297 fuggì da Roma e si rifugiò a Città di Castello, deciso a convertirne gli abitanti. Nella campagna la popolazione era oppressa da un terribile drago che con il proprio alito pestilenziale procurava morte e devastava le coltivazioni. Crescentino uccise il mostro in combattimento a Pieve de’ Saddi e fu accolto come un liberatore. Si conserva la Costola del Drago ancora oggi nel Duomo della città!
4. LA LEGGENDA DEL DRAGO DI TERNI
Tantissimi anni fa viveva vicino alle porte della città di Terni un terribile Drago. Coloro che, per estrema necessità, erano dovuti uscire dalle mura non avevano mai più fatto ritorno. Fu così che gli abitanti iniziarono a barricarsi in casa.
La situazione era diventata talmente insostenibile che il Consiglio degli Anziani si riunì e decise che il Drago doveva essere ucciso. Vennero convocati tutti i cittadini valorosi ma ognuno di essi rifiutò l’incarico. Erano ormai perse le speranze quando un giovane cavaliere ternano della famiglia dei Cittadini si presentò al Consiglio vestito di un’armatura lucente e preziosa e nessuno si oppose alla sua candidatura.
Il giovane partì alla ricerca del Drago e lo trovò dormiente nei pressi di una palude, stava per colpirlo quando l’animale si sollevò e gli corse incontro. Fortunatamente un raggio di sole colpì l’armatura del cavaliere e il riflesso della stessa abbagliò il Drago, egli ne approfitto subito per colpirlo a morte con la lancia.
Tutta la popolazione accorse sul luogo del duello e festeggiò a lungo il ragazzo.
5. LEGGENDA DELLE ACQUE MIRACOLOSE – Fonti del Clitunno
In tempi antichi si credeva che le profonde acque del fiume Clitunno fossero la dimora del Dio Giove che veniva venerato nel Tempietto poco distante, oggi patrimonio dell’umanità Unesco. Si narra che le acque del Clitunno fossero una fonte di purificazione dell’anima, chiunque si immergeva nel fiume ne usciva migliorato. Famosa la leggenda dei buoi che un tempo si fermavano ad abbeverarsi al fiume e ne uscivano con un manto più pulito. Il senso di mito e leggenda del fiume, del tempietto e delle fonti arriva ai giorni nostri. Molte le testimonianze storiche di personaggi come Virgilio, Byron, Carducci che, di passaggio a Campello, sono rimasti colpiti dalla bellezza unica al mondo dei luoghi.
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