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Il tartufo come esperienza family

Un prodotto tipico che diventa scoperta del territorio con i bambini

L’esperienza family con il tartufo, prodotto di punta umbro, come delle regioni limitrofe, diventa il mezzo attraverso il quale riconoscere cultura e sapori del territorio.

CARATTERISTICHE E VARIANTI DEL TARTUFO

Alcuni tipi di tartufo sono un prodotto culinario molto apprezzato e ambito tra i cultori gastronomici. Sintetizzando potremmo suddividere le specie di tartufo in 3 gruppi: tartufo bianco, tartufo estivo e tartufo nero. Il tartufo bianco, più raro e pregiato degli altri due, è stato classificato verso la fine del 1700 dal medico e studioso Vittorio Pico da cui prende il nome tecnico: tuber magnatum pico. Fra le caratteristiche principali del tartufo troviamo le venature interne ed il colore che si modifica a seconda della tipologia di pianta sotto la quale si è sviluppato, il tipo di terreno e le condizioni climatiche. Tutte queste variabili conferiscono al tartufo la sua identità. L’esclusività di questo fungo è data dal suo profumo intenso e dal sapore deciso, ragioni dell’alto valore gastronomico.

TARTUFO COME ESPERIENZA FAMILY

Ed ecco che il tartufo diventa esperienza family. Far partecipare i bambini alla caccia al tartufo in compagnia di bellissimi cani e di una guida esperta, immersi nei boschi dell’Italia centrale, non potrà che entusiasmarli! In famiglia imparerete ad identificare le diverse specie di alberi che fanno da habitat alla crescita del raro fungo. Il prodotto diventerà un ottimo mezzo per scoprire il territorio nel suo ambiente più incontaminato.

LE STAGIONI DEL TARTUFO E LE SUE VARIANTI

IL TARTUFO BIANCO: CARATTERISTICHE E PARTICOLARITA’
Tipologia tra le più pregiate e rare, il tartufo bianco è un fungo spontaneo che si raccoglie da fine settembre ai primi giorni dell’inverno. Il suo odore è molto forte e caratteristico. Lo si può trovare principalmente in terreni sedimentari di tipo marnoso e calcareo con buona areazione ed umidità e non sopra i 700 metri sul livello del mare. Cresce
in simbiosi con alcuni tipi di piante come la farnia, il rovere, la roverella, il cerro, il pioppo, il salicone, il salice bianco, il tiglio, il carpino nero e il nocciolo. Le regioni in cui possiamo reperirlo più facilmente sono: Umbria, Marche, Toscana, Molise ma anche Piemonte.

TARTUFO BIANCO: ESCLUSIVO ANCHE NEL PREZZO
La rarità, oltre che le caratteristiche organolettiche, rendono il tartufo bianco più esclusivo anche in termini di prezzo. Inoltre lo stesso, a differenza delle altre tipologie, non è coltivabile.

IL TARTUFO NERO PREGIATO: CARATTERISTICHE E PARTICOLARITA’
Il Tartufo Nero, conosciuto anche come Tuber Melanosporum, preferisce terreni ben drenati e sedimentari, brecciosi e molto calcarei, secchi e friabili. Può trovarsi fino ai 1.000 metri di altitudine nei territori di Umbria e Marche, in special modo nelle provincie di Spoleto e di Norcia ma cresce anche in Toscana, Lazio e nelle zone più riparate della Lombardia, del Piemonte e del Veneto. Il Tartufo Nero pregiato per poter crescere ha bisogno di legarsi alle radici di una pianta, solitamente il nocciolo, il tiglio, il cisto, il carpino nero, il cerro, la roverella e il leccio. Le stagioni di raccolta vanno da dicembre a marzo per il Tartufo Nero Pregiato e per il Tartufo Moscato, dal 1 ottobre al 31 dicembre invece è tempo del Tuber macrosporum Vitt, detto volgarmente tartufo nero liscio.

DRITTE PER TROVARE IL TARTUFO NERO PREGIATO
Un indizio per capire se si è vicini ad un tartufo nero potrebbe essere quello della presenza di un pianello cioè una zona “bruciata” a causa della reazione del terreno alle sostanze fitotossiche rilasciate dal fungo.

TARTUFO ESTIVO O SCORZONE
Infine il Tartufo Estivo detto anche Scorzone si sviluppa in simbiosi con piante come la quercia, la roverella ed il cerro. Sebbene meno pregiato dei primi due, ha comunque un aroma intenso che dà sapore a molti piatti tipici della tradizione del territorio. Lo si può trovare in Umbria, Trentino Alto Adige, Piemonte, Basilicata solitamente da maggio fino alla fine di agosto.

IL FERMO BIOLOGICO

Dal 1 al 20 settembre di ogni anno è proibita la raccolta di tutte le specie di tartufo per dare modo al fungo di trovare di nuovo terreni pronti sotto i quali svilupparsi.

LA CACCIA AL TARTUFO

Per dedicarsi alla ricerca del tartufo è necessario essere in possesso di un “patentino” rilasciato dalla propria regione. Quest’ultimo si può ottenere previo superamento di un esame che attesti non solo la conoscenza delle specie e varietà del tartufo ma soprattutto l’apprendimento del rispetto dell’ecosistema che ne governa la riproduzione. La caccia al tartufo, detta anche ricerca o cerca, è possibile solo grazie al lavoro di cani addestrati. La razza italiana del Lagotto Romagnolo è l’unica definita per anotonomasia come cacciatrice di tartufi ma la tendenza di oggi vuole che qualsiasi specie, se addestrata, può diventare da tartufo. I cani si divertono molto con i giochi olfattivi ed è per questo che l’addestramento aiuta a migliorare il rapporto con il proprietario e a far sì che le 2 figure diventino una vera e propria squadra! Oltre al cane da tartufo, il tartufaio ha bisogno del vanghetto, detto anche vanghino, che gli servirà, una volta scovato il tartufo, ad aiutare il fedele amico a scavare ma, grazie alla sua conformazione, consentirà di non rovinare le radici delle piante e mantenere intatto l’ambiente naturale!

CURIOSITA’

In origine i tartufi venivano ricercati con i maiali che, grazie al loro fiuto eccezionale, rappresentavano una grande risorsa per i cercatori. Purtroppo però, essendo animali molto ghiotti, finivano spesso per mangiare i tartufi una volta trovati, motivo che ha portato alla loro sostituzione con i cani.

Prova queste esperienze family sul tartufo
da fare con i tuoi bambini!

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