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Tutti i genitori sanno che la parola TECNOLOGIA vicino alla parola BAMBINO è presagio di urla e litigi. Cellulari, tablet, computer, game stations sono alla portata di tutti ormai ed è sempre minore l’età (o il mese) in cui i bambini vi si avvicinano.

Non stiamo qui a parlare di colpe, ognuno “concede” minuti o ore di tecnologia al giorno ai propri figli per poter svolgere alcune azioni quotidiane senza interruzioni: cucinare, pulire la casa, stirare o semplicemente per rilassarsi un pò… Quella di oggi vuole essere una storia, un racconto della sfida tra TECNOLOGIA e MERAVIGLIA.

TECNOLOGIA VS MERAVIGLIA

Al mattino, prima di andare a scuola, Celeste e Dylan fanno colazione in fretta perché hanno subito voglia di giocare con i tablet. La mamma è disperata, li chiama 10, 100, 1000 volte: “Venite in bagno! Venite a vestirvi! Venite a pettinarvi! Fate la pipì!” ma nulla, la tecnologia è più forte, oscura tutto, anche la voce della mamma…

Appena rientrati da scuola Celeste e Dylan pranzano in fretta, il papà gli chiede un bacio prima di rientrare in ufficio ma, ancora con il il cibo in bocca, alzano appena lo sguardo dai tablet per salutarlo. Peccato la tecnologia non graffia come la barba di un papà…

Appena terminati i compiti con la nonna Celeste e Dylan chiedono il tablet perché devono rilassarsi dopo tanto stress! La tecnologia non lo sa che la nonna sarebbe molto più interessante di lei, la tecnologia non ha mai avuto i nonni.

Ma allora la tecnologia è imbattibile! Per quanto una mamma, un papà o un nonno urlino, si arrabbino e minaccino di togliere qualsiasi cosa, la tecnologia è sempre la più forte?

Un giorno Celeste e Dylan giocavano con il tablet… quel giorno la mamma non urlò, non li chiamò: fece silenzio…

Celeste e Dylan alzarono lo sguardo, solo un attimo, insieme. Videro un sorriso eterno che nascondeva le mani dietro alla schiena… e proprio quando la tecnologia pensava di aver vinto… la mamma indietreggiò fino al terrazzo con le mani ben nascoste finché si fermò.

Come fosse stata un pifferaio magico i bambini le andarono dietro e alla fine, quasi come una maga, la mamma mostrò cosa aveva nelle mani: 2 barattolini di BOLLE DI SAPONE.

Celeste e Dylan la guardarono quasi sbeffeggianti, come a dire: “e con queste dovremmo abbandonare la nostra tecnologia?”. La mamma lesse quello sguardo, perché le mamme sanno leggere molto più in là delle lettere dell’alfabeto, allora prese un barattolino e lo appoggiò a terra, poi prese l’altro e lo aprì. Soffiò!

Il primo ad accorrere fu Garfield, il gatto rosso, che con un balzo voleva catturare quelle palline trasparenti e luccicanti che volavano via! Celeste, la più piccola, subito scoppiò in una grassa risata nell’osservare la scena e decise di prendere le bolle di sapone rimaste a terra e soffiare!

Dylan si avvicinò ma la tecnologia lo teneva stretto per una mano. La mamma se ne accorse, chiuse il suo barattolino di bolle, prese l’altra mano di Dylan e tirò più forte. La tecnologia scivolò via. Dylan prese il barattolo della mamma e insieme alla sorellina si mise a giocare con le bolle, il gatto e la mamma.

  1. LA CURIOSITA’ fu il primo potere che piegò la TECNOLOGIA.
  2. LA MAGIA delle bolle la confuse
  3. IL DIVERTIMENTO le rifilò un bel destro nello stomaco!
  4. IL MOVIMENTO la spaventò davvero!
  5. ma chi sconfisse la TECNOLOGIA fu la MAMMA nell’istante in cui si si chinò e si mise a giocare con i suoi bambini: MERAVIGLIA!

 

 

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